Nel giardino dei melograni
È mite il vento stamani tra le foglie dei melograni. Anche oggi, lei è tornata coi suoi vissuti capelli per riposare all'ombra di sé. E si mette all'ascolto del silenzio che ogni tanto il ritornello del calabrone allieta.Come l'umida terrasotto ai suoi piedi, sotto al muschio, il suo corpo sgualcito e avido di tepore risucchia un tiepido raggio che filtra distorto tra i rami. Ciondola sul suo torpore una melagrana ferita che un passero balordo beccò,assomiglia ad un cuore spezzato che stilla piano la sua cocente passione. Scrigno violato che non sa più difendere il purpureo tesorodall'insidia dell'ape.Lei è lì da una vitamuore ad ogni alba,rinasce ad ogni tramonto. Neppure ricorda se fu per gioco o per amoreche scelse di essere zolla tra zolledi quel vermiglio giardino