Nel giardino do casa mia

(La prima Pasqua dopo 48 anni di lavoro)

Rimango assorto

a guardare nel vuoto

fisso

con gli occhi fermi a contemplare i miei fiori dell'allegria

rose gladioli sterlizie

a ispirarmi le parole più dolci nella mente

e traslarmi nella fanciullesca dimensione
della mia non più verde gioventù

con astuti opportunismi che s'insinuano presuntuosi

a farmi sentire come un quadro
che resta appeso solo il momento di un attimo

E cerco la pace tra quei silenzi

e tra i pentimenti dell'anima

che minacciano il mio vivere
con le spine acuminate delle amarezze
. © ®
Cesare Moceo