Nel mare il vento è un lungo affanno
Nel mare il vento è un lungo affanno
di onde che rincorrono la brezza
la salamandra trova un angolo di muro
e somma petali di gerbera ai minuti dei secoli
moltiplicando corolle d'incertezza nei silenzi
Frantumi di specchi sull'orecchio
e spicchi di sole sui sopraccigli biondi
s'inarcano alla vista del dolore
sussurrano l'attesa di aspettare
il nome di mia madre su labbra di ghiaccio
Faceva freddo a Luglio in un giorno come questo
e mi mancava il silenzio dell'inverno
e il gelo cristallino del fiato condensato
forse c'è un sole eterno dove si resta soli
dove anche il sangue segna un'ombra di vena
In un giorno come oggi
non possono fiorire crisantemi
c'è solo un vento marino
che sbatte l'odor di giglio sullo scoglio
e un silenzio autunnale nell'aria tremenda
Lo sguardo del tempo ha abbandonato l'occhio
dimenticando il pianto del neonato
e il seno che ha allattato la speranza
sbiancando il volto inamidato sul lenzuolo
che tocco con mani di pioggia nella rugiada estiva.