Nell'incoscienza dell'essere

Canti del passato risplendono dentro la mia boccatrapuntata di miele intonando scale ignote di vibrazioni da salire e ridiscendere verso intime percezioni di sensibilitàM'accorgo a volte nel mio desiderio di quieted'esser qualcosa d'astratto come se non esistessi con l'anima in piena rovina emarginata nel suo "sentire"la mente a professarmi un "anti‐uomo"e il cuore con i suoi battiti sfuggentia scandire una vita accidentataIpotesi sospensive segni d'attenzionevuote battute con enfasi teatrale cambi di scena in momenti di vuoto e suoni che penetrano dentro l'anima restando scolpiti nella sua percezioneE rimango seduto sull'orlo dei miei scrittia respirare un'aria sul cui destino esito nell'ingoiarne i soffi ai quali mi sembra sia stato tolto qualcosa e che invece di rivigorirmi mi cospargon di un'apatiadi cui non riesco a carpire le penee il cui livore suscita in me sommo piacere.Cesare Moceo poeta di Cefalù Destrierodoc @ tutti i diritti riservati