Nella casa del sonno
Nella casa del sonno
mi ero smarrita
e i tre figli di Ipno
lì mi hanno ospitata.
C'era Morfeo che di notte
prendeva la forma delle persone,
portando con se papaveri
con cui sfiorava le palpebre
di chi dormiva,
provocando illusioni più che poteva.
Poi, c'era Fobetore,
colui che gli incubi personificava,
dove animali arrivavano a fare paura.
Infine Fantaso appariva
ad animare gli oggetti e i paesaggi.
Viaggiavo tra i miei sogni perduti,
a volte, ero in un precipizio,
a volte, in volo e cantavo
sopra l'abisso.
Ero rimasta a sognare
per non tornare nel mio dolore,
ma nella realtà avrei potuto
ancora amare,
con il coraggio che scorre nel petto
ed un paio d'ali da indossare
al giusto momento.