Nelle more del mio dormire

Si stendon davanti al mio pensare

silenti tormenti bianco‐nero‐rosati

costituiti di piccole drupe

a tinger di madreperla
le afflizioni accese dalle emozioni

Si posan costanti sui riflessi del fare

appesi alle pareti scurite del cuore

dissuaso nel suo ritmo
da battiti ignorati

E carezze d'annullamento

ricevo a margine della mia paura acconsentita

e accanto a tutto questo

sento il mio "Essere"
attorcigliarsi dentro rovi spinosi
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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