Poesia
Non potêr gli occhi miei già sofferire
Non potêr gli occhi miei già sofferire
i raggi del suo viso sì lucente;
non poté la mia vista esser paziente
a qual vedea de' dua belli occhi uscire.
Ma par contr'a ragione se io ne ammire,
perch'è cosa divina, sì eccellente,
che non patisce che l'umana mente
possa la gran bellezza sua fruire.
Costei cosa celeste, non terrena,
data è agli uomin', superno e sol dono,
e è venuta ad abitare in terra.
Ogni alma, che lei vede, si asserena;
ed io per certo infelice pur sono,
che agli altri pace dà, a me sol guerra.