Era niente, sostare città
respirando lune intere di zolfo
sotto i marciapiedi e
il fracasso delle cattedrali
le notti che non dorme nessuno.
Dovevo fermarmi
un minuto prima di ieri,
prima che venissero
a piovere i mille congiuntivi a dirotto
di questo cielo intubato.
Prima di lasciarmi corrompere
con quattro nuvole lasciate a
scongelare appena sotto il sole.
(e dire che non fa neanche
caldo oggi, sotto la pelle)
Era niente
tutto questo deglutire con le ginocchia
a carponi
tutti sassi che cammino.
9 ottobre 2006
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