Non sono e non sarò

Non sono il riflesso tremulo nell’acqua,
né l’orma che la marea dilava,
sono il vento che sibila tra le ossa del tempo,
un nome inciso sulla nebbia dell’alba.

Non sarò la fiamma che sfida la notte,
né la pietra su cui la pioggia sussurra,
sarò il suono che svanisce nel respiro dell’universo,
un’eco dispersa nel grembo del nulla.

Non sono il ricordo che il giorno trattiene,
né la voce che il silenzio spegne,
sono la crepa tra due istanti fugaci,
l’inchiostro invisibile di un destino mai scritto.

Non sarò la luce che placa l’ombra,
né l’ombra che rincorre la luce,
sarò il passo che non lascia impronta,
il sogno che si sfalda alle prime luci dell’aurora.

Eppure, in questo svanire senza tregua,
forse sono, forse sarò
l’impercettibile sussurro di un’assenza,
la vertigine lieve di chi si scopre evanescente.