Notte.
Solo, come un fiore nel deserto notturno,
attendo impaurito che il sole torni prepotente,
mentre il vento freddo e sibilante m'avvolge
come una mano violenta e senza pietà alcuna.
Non ho compagni d'intorno a me, solo come sono,
privo del piacere che gli occhi danno al cuore
nello scorgere altrui pensieri, espressioni
che parlano di altre emozioni, sicurezza
nell'avere le stesse paure di fronte alla notte.
Profuma questa notte, e m'inquieta lo stesso,
dolce aroma che m'attrae verso l'ignoto,
tra suadenti richiami da oscuri cespugli
e tremendi versi d'ancestrale ricordo
ch'io non rammento ma rifuggo,
piccolo come sono di fronte a questo mondo.
Vana speranza m'arriva dalla flebile luce
di quest'orizzonte appena nato,
pronto a generare un nuovo giorno,
in cui niente v'è di certo,
se non l'arrivo imminente di una nuova notte
che è madre del mio pensiero, senza la quale
mai avrei amato della vita ogni momento.