Notte d'inverno
D’inverno il mio cognac e la mia gatta , una sul davanzale e l’altro a punto giusto intarsiano ,per costernazione, un pezzo di legno del posto dove vivo. Scuote i lampioni la tormenta fredda a stregua di fantasmi con mostruose braccia; ma sono soltanto ombre non c’è d’aver paura, chè ben diverse quelle di lunghe primavere: streghe danzanti in un girotondo con canti e burle e me dentro un paiolo. Domani dirò a qualcuno di domarmi un frutto: anche un’umile e sola mela cotogna che non disegni sul foglio dei ricordi dove nei bordi non è rimasto spazio… Questa notte, senza che ne ho voglia, guardo di fuori e aggiungo un altro più.