Nuances di quarantena
Sembra vicina la Vivonne
con il ciarlare in nuances delle ninfee
io mi trasporto fuori
al flusso che si estingue
pure tra sassi scollegati
e le ombre chine mi rallegro
lasco dagli orizzonti soliti.
Vivo profumi soggiogato qui
da infinitezze
quasi è una trama d’abito
a frusciare mentre parole d’acqua
bisbigliano a un assente
nella camera satura
di tempo incontrastato.
Non di cadenza certa
si aggirano a cantar sé stesse,
cocci lisciati a battere e toccarsi.
Le spio, gote d’avorio
e fronte imbambolata nei cuscini
molli ai singulti.
Non c’è una ruga, un biasimo,
eppure ‐ a chi sta offrendo
appassionati oggetti, gli anni immobili,
qual è il segreto del suo vago
modo di respirare?
Io non lo so, racconto
il non sapere quel profilo
dolce accudente
e il raro stordimento
nausea divina che mi avvolge.
Poesia nell'eBook n. 244 : Quarantena a Combray, di Aa. Vv.
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