Oblio
Oblio, misterioso custode dei giorni passati,
dove il tempo cancella le tracce e le storie narrate.
Protegge dalle ferite del passato, dall'inesorabile peso,
ma talvolta cancella ricordi, frammentando il proprio reso.
Il suo dono è il conforto, la grazia del dimenticare,
consente di voltare pagina, di poter ricominciare.
Nel suo abbraccio si cela la quiete, la liberazione,
da eventi dolorosi o da inciampi nella percezione.
Ma nel suo abisso, si perde talvolta la nostra storia,
effetti dell'oblio che cancellano parte della gloria.
Si sciolgono legami, si disperdono voci e memorie,
un vuoto che si insinua, frastorna e distorce le storie.
Oblio, ambivalente, nel suo aspetto etereo,
nasconde le ferite ma porta via il mistero.
Ci libera da pesi, ma sottrae il bagaglio della vita,
in un equilibrio incerto tra l'oblio e la nostra stima.
Perdonare e dimenticare, nell'oblio si confondono,
cancellare il dolore, i lutti, gli affanni sono dono.
Ma anche i sorrisi, le vittorie, le gioie, si dileguano,
in un gioco imprevedibile, un enigma sovrano.
L'oblio, custode imprevedibile dei nostri segreti,
dona il conforto, ma a volte cancella i concetti.
Protezione o perdita, in un dilemma incerto,
l'oblio, in bilico tra conforto e dubbio aperto.