Perdersi, onirico Ulisse voluttuoso,
negli occhi di una sconosciuta;
naufragare, esule e perduto per un quarto
d'ora, il tempo di un viaggio, il tempo di un sogno,
tra le onde dell'anima e dei sospiri, non importa
se neri, castani, celesti o verdi, sospinta marea
od onde in tempesta, son cieli sempre nuovi e sempre tersi.
Perdersi è dolce come un calice di mimosa,
perdesi è semplice come giuoco di pensieri,
lasciando per un poco questi sedili scomodi
per le acque dello spirito di una compagna ignota.
20 maggio 2013
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