Ode ai Negazionisti
Nelle pieghe dell'ombra, negazionisti erranti,
Figli dell'incertezza, cercatori di sogni,
Dove danzano le nebbie, nell'oscurità muta,
La verità sfugge, tra dubbio e illusioni.
Sono gli enigmi della mente, in cerca di luce,
Sognatori dell'incognita, senza catene né regole,
In un mondo di domande, senza risposte sicure,
Dove il sapere vacilla, tra mistero e parole.
Tra le pieghe del tempo, in un presente instabile,
Si ergono come ombre, senza contorni definiti,
Sono le voci della dissonanza, delle teorie labili,
Che sospirano nell'aria, come venti smarriti.
Che cosa vogliono, questi negazionisti erranti?
Forse cercano rifugio, nell'illusione del controllo,
In un mondo che sfugge, tra verità e inganni,
Dove il consiglio è incerto, come un fragile sogno.
Dove sono, quando la realtà trema,
Tra le fessure della certezza, nelle pieghe del destino,
Agiscono nell'ombra, come fantasmi dell'incertezza,
Sfiorando la verità, con un tocco clandestino.
Quando e come si muovono, questi cercatori di dubbi?
In momenti d'incertezza, tra la folla confusa,
Con parole che danzano, come note sospese,
Suonando la melodia della loro propria musa.
Che cosa consigliano, con la loro saggezza ambigua?
Forse suggeriscono il dubbio, come chiave della mente,
In un mondo di sfumature, dove la luce è cieca,
E la verità si cela, dietro un velo insolente.
Positivi o negativi, nell'oscillare dell'esistenza?
Come onde in balìa del mare, tra risacca e bonaccia,
Sono le voci che si intrecciano, nella danza dell'incertezza,
Sospese tra il si e il no, nell'eterna contraddizione pazza.
Così si snoda il loro cammino, tra ironia e pensiero,
In una poesia libera, senza leggi né confini,
Alla ricerca del sapere, della verità nel mistero,
Dedicata agli erranti, negli abissi delle domande senza fini.