Ode all'Ospedale di Lunga Degenza

Nell'antro silente dell'ospedale lungo,
Gestione ed amministrazione danzano,
Tra le pareti che raccontano storie,
Di cure, ansie, speranze, dolori.

Conoscenza guida l'arduo cammino,
Esperienza fida compagna di destino.
Comprendere il contesto, chiave d'accesso,
A un mondo di sofferenze e progresso.

Compassione ed empatia, suore gentili,
In corsia, fiori di umanità nei giorni difficili.
Umiltà, riflessione, contemplazione,
Pietra miliare per ogni guarigione.

Pazienza e tolleranza, virtù essenziali,
In questo regno di cure speciali.
Autenticità, il medico sorride sincero,
Nel cuore del dolore, un gesto vero.

Vedere il paziente, oltre la malattia,
Udire il lamento, dolce melodia.
Odorare il timore, gustare la fatica,
Tastare la pelle, delicata pratica.

Prospettive culturali, arcobaleno di visioni,
Filosofiche riflessioni, come piani suoni.
Acqua lenitiva, come pianto di speranza,
Alimenti nutritivi, come abbracci che avvolgono l'ombra.

Alcol e vino, come elisir di leggerezza,
Sale, come il sapore della vita stessa.
Olio extravergine, come l'olio del cuore,
Spezie, come i colori dell'arte di un dottore.

Morale:
In questo tempio di guarigione e amore,
La gestione diventa danza, il cuore il direttore.
Conoscenza e umanità, pilastri dell'arte medica,
Nel caleidoscopio della vita, ogni sfumatura è unica.