Oggi siamo tutti Abramo - per Eluana

Non so perché io
credo in  Dio
forse per convenienza
o forse perché
diffido della scienza
forse perché da peccatore
cerco il perdono
per tacitare la mia coscienza
o forse ancora
per avere chi pregare
quando il dolore
delle mie ossa
mi ricorda che poco
mi resta da campare
o anche per avere
chi bestemmiare
non bastando più i santi
da declinare in fila
tutti quanti   e mi sono chiesto
mille volte tra i miei
chiasmi filosofanti
‐ nelle giornate uggiose
e in quelle raggianti ‐
chi genera più terrore
se l’uomo o l’animale
e  provo un certo orrore
nel darmi la risposta
anche se del primo
credevo di sapere
e del secondo proprio non so
la risposta che mi sono dato
in questo giorno triste
e che non m’ha confortato
è nuda e cruda
“è l’animale fatto uomo
amico mio
che azzanna un figlio
senza che di lassù
il Signore Iddio
l’avesse stimolato
confortato
come fece con Abramo
e poi fermato”   e il pensiero
corre ad Eluana
‐ ma domani
potrebbe essere
Flaminia Valentina
Daniele o Luana –
e a quel cuore che 
pulsa in petto
a quel sondino sputato
quasi per rigetto
a quel corpo nelle cui vene
scorre sangue buono
a tutte quelle pene
‐ ne sono ben cosciente ‐
che tutti i suoi cari
tra doglie pensieri e affanni
e forse troppo soli tra la gente
portano da diciassette anni   ma proprio a voi
che siete a lei più vicini
e quel cuore sentite pulsare
quel respiro la vita alitare
io che non sono nessuno
ma solo un povero baccelliere
dal destino segnato
dico
“fermate quella mano
oggi siamo tutti Abramo”   Terni, 8 febbraio 2009