Ombre nella Luce del Sapere
Nell'ombra intricata dei giorni,
dove il mistero si annida
come il silenzio tra le foglie,
si stende il velo dei quesiti,
un intreccio di dubbi che danza
nelle pieghe dei destini.
Chi sono i mandanti di Giorgio Ambrosoli?
Fantasmi sfuggenti tra le nebbie del potere,
scrittori di destini nascosti
nel labirinto delle alleanze oscure.
Che cosa vogliono?
Forse il dominio incrollabile della notte,
o forse la danza sottile della verità
che si cela dietro il sipario dell'inganno.
Dove sono?
Nei corridoi senza fine della finanza,
tra gli echi delle decisioni che plasmano il destino,
sospesi tra l'ombra e la luce, invisibili.
Quando e come agiscono?
Come l'onda che sfiora appena la riva,
silenziosa e potente,
come il vento che sussurra segreti
tra i rami di un antico albero.
Che cosa consigliano?
Forse il sentiero della giustizia,
o forse il labirinto dei compromessi,
le strade tortuose della convenienza.
Positivi? Negativi?
Il bene e il male si intrecciano come danza eterna,
un'armonia dissonante
nelle note sospese dell'esistenza.
In questa sinfonia di incertezze,
domando al vento delle risposte,
alla luce della luna la verità,
e al cuore delle ombre la giustificazione.
Che validità ha la conoscenza
quando si svela nella sua nudità cruda?
In questo poema senza catene,
cerco rifugio nell'arte dell'interrogare,
nella consapevolezza che la verità
è un viaggio, non una meta.