Onde di vetro in una lettera,
unghie di un tempo raggelato
da tacermi. Le luci ciondolate
al piano del respiro: mancamenti.
E la memoria nutre, avvampa incensi
a spazio vivo. D’illogico principio
legare passaporti al vento
sinusoide che torna
dalla prima rosa d’inverno.
5 dicembre 2017
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Se avessimo dato ascolto a Yuri Gagarin, che raggiante osservò “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”, non useremmo tanto alla leggera il termine 'straniero'.