Orme di trifogli

Un po’ la segui
poi la precedi
la brezza irrazionale
folgore al viso che s’incurva
tenera taglia il mondo
da un cordolo di assenza
e clorofilla ‐natura adottami
in folte macchie e orme di trifogli.

Non sento gelo né paure
un solo punto‐ varco
iridescente chiama
mi ravviva
notturno spegnimento
dove smottare il nero‐
tempesta
e mancamenti
come sa fare un albero
una radice
un’ala che si asciuga e canta.