Poesia
Ottanta
Chi ti ha messo dentro l'inverno non può farti più male:
adesso il mio nome è guanto sul nervo che hanno scucito
e veglia all'imbocco degli orli che dicevano acerbi.
Non sono neve, non ho onde leggere fra il ventre e la gola
ma posso amarti con i giorni tenuti da parte.
Non serve un cuore da stiva per una bocca soltanto.