Ottantaquattro

Sono nata domani, in mezzo al coriandolo,
al carro, alla fune del gelo.
Non ride nessuno quando cade Febbraio,
ma sperano tutti che il nano rannicchi le gambe
spaventato dalla guardia di Marzo.
Sono nata domani: sotto le costole  tengo
chiusa una gabbia di ali mai usate.
Le tengo in riserva  se mai mi arrivasse la forza
di un balzo. Ogni tanto le scrollo, svecchio dalle piume
l'attesa. Io dico che un giorno mi verranno a chiamare.