Ottantuno

Non c'è giorno più bello del tuo cuore quando il mio male
in te si addormenta e tutto si accomoda con l'incastro
dell'osso nell'osso, della voglia di piuma del nido.
Ho assaggiato del morso le fauci, del cedere di foglia
la stanchezza del ramo. Sono stata promessa al rifiuto,
giurata alla bugia. Ma adesso è tempo delle nostre braccia,
di fioriture leggere, di dirci ancora insieme al nuovo annerire del cielo.