Paesaggi marini
Ostrica timida
non avvezza
a respiri violenti
quasi nascosta
in sabbia bianca di un chissà
Ondate
che arrivano piano
percepite da impulsi di echi
che generano nuove correnti
avvolte da alghe morbide
di serpenti marini
Labbra insinuanti
ritmicamente dolcissime
lente di velluti
e violente di ardore soffuso
melodie contrastanti
quasi un abbraccio di sole
... E sciacquio di onde nei sensi
mareggiata di acque limpide
dai riflessi lunari
nastro bollente di carne
che fa sciogliere il ventre
esplorando le mie dune sommerse
flutti avvolgenti e sinuosi
a cercare coralli
nei miei fondali di femmina
e miraggi che non saprei dire
Sono
una cosa da bere
da sorbire godere volere
degustare banchetto di sensi
dei tuoi
così vivi di vita
e affamati di anfratti nascosti
da svelare
Io
nuovo paesaggio marino
da esplorare e gustare
spalanco orizzonti di oceani
sconosciuti al mio corpo
disciolti confini
per imprimere impronte di te
e di labbra voraci
come luna
a solfeggiare maree
..E l’ostrica piano si schiude
tavolozza
di un soave pennello
imparando il respiro
trattenendo gli umori avvampati
per donarteli dopo
dissetandoti col divenire
di una linfa suadente
schiuma leggiadra di mare
che si infrange
approdando alla riva