Le Nuvole parlano
lanciano epiteti veloci
nel loro scorrere e scindersi
in frange di dita impazzite
su note al Tempo arroccate
Cantano e poi piangono
Non si vergognano
del mutato
repentino umore
Ridono nel narrare dogmi
di antica appartenenza
E per gli stessi
inuditi anfratti di sapienza
si suicidano
In follia di pioggia amara
arie acide scagliano
Ad orecchi umani
l’approccio tentano
Parlano le Nuvole
parlano.
14 luglio 2015
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E torna il giorno coi suoi perché mai risolti, con le sue ombre sotto le luci che non cancella. Non sa, il giorno, esser delicato e carezzevole, è la notte la miglior amica, sa soffondere anche il dolore di tenera mestizia.