Partire

 

Partire
È un volo solitario
Di un arzillo gabbiano
Verso l'aurora d'estate
Nel respiro libero
Dell'Immenso.

Là dove si acquieta
Il cammino di dentro
In quel piccolo sorso
D'Infinito che disseta
Tutto ciò che si attende.

Partire è come morire
Attraversare ponti d'aria
E far svanire lo sguardo
Sul paese delle attese
Dove prima gioivano i cuori.

È proprio lì sono rimasti
I miei occhi di pianto
Dal sapore salmastro
Come stelle cadenti
Su questo “Luna Park.”