Passeggiata notturna
Mi aggiro ciondolante per i vicoli oscuri della città,
e sbando accecata dai fari delle automobili,
che si ostinano ad evitarmi.
Seguo un percorso a mente di cui non ricordo più la fine,
ma là dove prima trovavo nutrimento e carezze
vi è solo l'odore rancido dell'abbandono,
e il fetore della paura di essere colpita ancora.
Mi muovo di notte così che mi veda meno gente possibile,
chè sono infetta e faccio schifo.
La ferita che mi squarcia il petto è covo di insetti affamati
che mi divorano le viscere e rendono putrido il mio corpo.
Mi trascino senza sonno e senza fame,
cercando il solito fango da bere,
o un proiettile vagante.
E, intanto, semino lunghe pennellate di sangue al mio passaggio.
Sono una bestia irrimediabilmente malata.
Da abbattere.