Paternità
Gli alberi sanno tacere il dolore che tu non vedi, insieme abbiamo riso tanto dei vuoti d'aria al ramo spezzato, carne a coincidere con la calligrafia del rito. Iil tuo passo cambiava colore alla luce distraendo perfino la gioia, la strada indossava soltanto il tuo odore, nessuno poteva sapere quello che tutti immaginavano, facevo l'amore con te, come lo sognano tutti quelli che ti hanno veduta almeno una volta. Il franare dei gesti ‐ poi ‐ non placava l'ardore dei vorrei spalmati all'inchiostro. Non abbiamo pianto, insieme, alla radice estirpata, le mie erano solo lacrime che tu non vedevi, sapevi piangere da far ammalare il cuore, ma le lacrime sono un'altra cosa e non posso spiegarti qui, ora, la differenza. Tu non conosci gli alberi, il tuo destino sono fiori recisi programmati allo scambio, mentre il mio è quello di crescere figli mai nati, non fare mancare loro niente al ramo spezzato e auspicarmi che il primo giorno di scuola possa insegnare loro ciò che non ho imparato in tutta una vita. ( Da Enciclopedia del far niente / 96, rue de‐La‐Fontaine Edizioni)