Pausa

Scriverò al tiraggio dei monti, sotto la cuspide mora
del nuovo inverno, all'imbocco dei venti, caldo utero
e freddo di giovani e scapigliate correnti.
Starò alla sedia come stanno i fiori alla matrice dei campi,
quando vengono via i petali per lo schiaffo delle stagioni
ma resta salda la radice a dire come si è figli.