Pellegrino di me stesso
Accendo volentieri
nel profondo dell'anima
bracieri d'incenso
a profumare l'Essere
e tener lontano
il puzzo intenso
dei pensieri infingardi
che esalano dalla mente
quando questa è in carestia
Uragani d'avances indesiderate
dalle volontà sconnesse
si scatenano con inquieta rapidità
contro le innocenze rimaste
a difendere il mio Nulla
e la sua scivolosissima inventiva
E racconto seduto là attorno
pellegrino di me stesso
il desiderio rimasto tale
di reinventarmi
nel tradimento della ragione
e trovare altri respiri anche seducenti
che non divengano ancora sospiri
di un tempo già vissuto
tormenti interiori
sanguinanti ferite
che si aprono e chiudono
a loro piacimento e a mia insaputa
.
Cesare Moceo @
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