Da quella ferita al fianco,
inflittami senza rancore,
forse,
hai intinto d‘inchiostro rosso
la tua penna di piuma fosca,
scrivendo su pergamena
scavata dalla mia pelle.
Tra cento macchie e pozze
generate dal tuo pianto,
hai vergato la storia tua
ed in ritaglio anche la mia,
reclamando sogni e pietre
d’angolo per costruire,
non curandoti d' acqua e malta,
hai detto tanto forse troppo,
e poi.. dimenticando il
nome mio hai deciso senza
dare senso alla mia rabbia,
ma solo alla tua, per questo
pensati.
12 aprile 2007
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