Per dirmi estinta senza la ferita

Troverò il mio volto un giorno
Fra le querce delle radure fitte
E anniderò più scudi fra le foglie
Sentendomi congiura di ritorno

Avrò le vene cave
E il turbamento non appesterà
Sfiorendomi gelata, cieca ai torti
Per dirmi estinta senza la ferita

I passi addosso pesteranno muti
E al crepitio, intonata, svanirò
Morendomi frammento
Indubbio al vento

Le nocche pulseranno il gergo
Del tempo rimandato
E si faranno dune, devote a piogge accese
Ardendosi il timore per l’istante

Oh rami fronteggiati
Provati alle tormente aguzzi
Pregate che sia vero il termine fecondo:
La fossa del pensiero
Infine vita