Per Irne
Io iniziarmi servo che sottrae il verso all’utero
per irne
Me sciagurato nel sonaglio del carnale grecale
Te corpo del mio corpo pubblicato dal bacio della spina sulla Rosa
Oh me sconfitto mio pennino difendi il santuario o sacra inviolabile
A squarciagola canto il tuo ciuffo ricciuto e quest’oscura notte non passa dalle tue labbra
Oh regina sono pronto a scornare la forza del satiro ti mostrerò
Incandescente il ferro nella forgia nell’urlo delle campane sulla basa latitudine navigare il mare
Sgelerò nella tempesta dei miei ormoni mi ficcherò in un abbraccio sarà calma oh stringimi a te
Dovunque amore cresce in me porta un passo di fiamma da questa parte
Il marmo è morbido in esso certamente ci sei tu anima
Non temo niente né leggi né condanne né tribunali né crepe di venature
Anche la straziante lancia di fiele nella felicità
Mi rannicchio in te nella differenza d’origine aquila abbttuta da adunatori di fulmini
La mia ala è spezzata voglio guarire in te con le parole della mia poesia priva di significato.