Per la prima laurea (a F.)

Io lo vedo
il fiammeggiante calore
prenderti gli occhi
dal libro‐ meraviglia
che hai imparato a leggere,
e pagine che hai scritto
d’amore per la chimica
il dono alla ricerca
che eleva l’uomo
nella catena della vita.
Ti ho vista, per mia fortuna,
col camice tra i piccoli segreti
del "tuo" laboratorio.
È lì, l’orgoglio mai ostentato
dopo una prova
tra centrifughe e Bunsen 
e il grafico che cresce in stime,
la cura e anche il rovello
di dare un senso
ai segni infinitesimi.
Perché tu tocchi l’intoccabile
con le pinzette della mente
dove le nostre dita no, non sentono.
Molecole
aggiunte e cancellate
come parole in manoscritti
come elementi d’arte
che spiegano e rispiegano chi siamo
noi natura, oggetti in movimento
energia e vibrazioni
virati in formule.
E che nessuno dica “fredde”.