Per sempre, fu detto, un tempo

Strano incontro,
d'ermetici presagi, foriero,
d'un taglio netto, l'arduo fautore,
a sigillar la fine d'un amore per la vita.
Alla deriva, tutto il resto.
Inneggi alfin sfuggir a scheletri nascosti,
ch'han, l'esistenza tua, dannato.
“Per sempre”, fu detto, un tempo.
Fuggevole “per sempre”, annientato dalle colpe.
Bieco dileggio.
Girone dell'inferno.
Malevole la sorte, t'ha assoggettata.
L'avresti rifiutata, infausta prigioniera.
Gioie.
Dolori... sì superiori.
L'arbitrio è libero, ma non la forza.
Per altri, non per te stessa, è stata usata.
Rinunci...
Al nulla...rassegnata.
Destino gretto, s'è ravveduto, nel tuo sperare.
In un solo momento...avviene il tutto.
Dei dì trascorsi, appare scoglio spigoloso
e impenitente
ch'abbia a scontrarsi con l'infrangersi dell'onda d'un risveglio.
Disgrego esasperato.
Coraggio d'una scelta,
nell'affrancarsi dal peso d'una croce.
Tal fu passato, a gravar su spalle delicate.
Interezza d'una mente fiera e ardita, 
ch'ha mutato il suo tragitto, 
nel conoscer il valore di se stessa.
D'un uomo, certezza d'un amore.
Magia dell'avvenire.
Percepir l'amore per la vita, ancora e ancora.
Strana è codesta, ch'ha a percuoterti sovente.
Mai sa domarti,
se, nel pensiero, sei vincente.
Mai s'affondarti, se d'evitar l'onda furiosa,
scorrendo sul crinale, t'appresti ad ingegnarti.
Maestra di piegar, ma non ti spezza,
se l'amor proprio si fa indomito e sagace.
Urla, la mente, ch'è in te la forza innata.
S'ha da esser usata e non impropriamente.
Ricompor le ceneri e rinascer, mai s'attarda.
S'adagia, la tenacia, fra le mani.
S'ha d'essere colta, con saviezza e astuzia,
all'uopo del tornar a viver con maggior destrezza.