Perso nel fluire del tempo
Puntuale ma stufo
di questo inceder lesto della sera,
il sole annega dietro l’orizzonte.
Confini informi sono quelli del cielo
e tutto tace, tutto si scolora.
Ed io sulla spiaggia
mi sento solo, perso nel fluire
d’un tempo che governa le cadenze
schivando le impellenze del cuore,
tiranno allorquando l’ora arriva.
So già che è tutto vano
ma posso, devo almeno domandargli:
potresti a volte romper gli ingranaggi,
fermarti il giusto per riprender passo
intanto ch’ogni uomo i sogni affina?
Quest’oggi, per esempio,
avrei voluto cogliere più a lungo
i toni dell’azzurro nel meriggio
per custodirli con estrema cura
nell’album d’una magica mania.
il mare mi conosce.
Sa di questa frenesia fasciante
d’andare sempre a caccia di bellezza
e lui mi invita a rimaner la notte
per sbaraccare draghi dalla mente.
So di non esser pronto.
Ancora non ho vinto insicurezze,
lasciatemi l’introspezione, tutta,
tra una moka ed il provar scrittura
accomodato nella mia cucina.
Sicuro, lui non mente.
Di notte anche esistono colori
nei vicoli narranti l’abbandono,
nella facciata d’una chiesa antica,
in onde e onde a guadagnar la riva.
23/12/2019