Dodici dicembre sessantanove,
ventisei anni contavo
e novantacinque giorni,
quel giorno
che spezzò il nostro divenire.
La mia vita non fu più, mai,
la vita di prima:
non più luogo all'ingenua attesa,
non più all'innocenza.
Tutti,
tutti, conoscemmo la barbarie
quel giorno,
dei demoni laidi
e ingordi della tenera carne dei fratelli.
Leviatano orribile,
antropofago,
tu stato infedele,
feristi a morte
la tua stessa essenza
civile e repubblicana.
12 dicembre 2009
14 dicembre 2009
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Ogni volta che evito qualche cambiamento cui sono giunto faticosamente ad aspirare, mi chiedo cosa voglio ottenere restando nella situazione precedente.
Così, quasi sempre, cambio, problematicamente, ma cambio.