Poesia
In una poesia ho scritto del nostro amore,
l'ho decantato con le sublimi parole
che mi ha dettato il cuore.
Rammento il tempo in cui invocai il Cielo,
con una supplichevole preghiera
che, un Angelo, conducesse a me,
per dare un senso all'esistenza.
Ora so che la mia supplica è stata esaudita,
dal momento che sei giunta a me,
donna della mia vita.
L'amore mio, per te, è come il cielo, infinito e vero.
Di passione, per te, sto vivendo,
donandoti il mio cuore,
cosicchè far nascere, di felicitá, un sorriso,
sul tuo amato viso.
Un bacio, una carezza, immensa tenerezza,
questa sará l'inestinguibile promessa della mia anima,
da adesso e per la vita.
Un Angelo incitato, per grazia ricevuta, dal Cielo,
in quel febbraio sì triste e solitario.
Un Angelo, a te, giunto non dalla Casa Eterna,
ma dalla Madre Terra, d'argentee ali, privo.
Un Angelo estasiato da ciò che l'attendeva,
che da un tuo solo sguardo, profondo e misterioso,
è stato affascinato e allor si è rivelato, di te, innamorato.
Un Angelo che, per uno strano impulso, in te, amore mio,
subitamente ha creduto e, a te, così ha ceduto,
per la fiamma d'ardore, che fuoriusciva dal tuo cuore,
cosicché far tacere la sua sete d'amore.
Non Angelo, ma donna, che è divenuta tua ben presto,
sfidando tutto il resto
e, per questa svolta del destino,
in grado si è sentita di fare sua la tua vita.
Iris Vignola ‐ Horion Enky