Quando un senso cerco
nella nebbia d'un ordine
che l'appartenere
vendica, il suo fiato vibra
d'armonie improvvise e
siede il tempo nella tregua
dell'oltre andare,
per dar voce all'inchiostro
de' miei respiri e
de' miei abissi senza sponda,
dove spinge l'esser
se stessi in questo
vagabondo cercarsi tra
gli altri. E resta,
nella solitudine dell'ombra.
Laura Pavia, 15/07/16
23 settembre 2016
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