Poesia
Taccio,
con dignità e rispetto.
Ogni tuo verso è attesa,
è come il destino.
Interrogo il silenzio,
che grava sulle mie spalle prone.
In fondo,
una pozza di luce porta la ragione,
alla fine dei corpi le parole,
al volgere dei misteri una idea.
Lacero
Le mie inibizioni,
fuori dal tempo
forse,
per il terrore delle frasi
non dette,
oppure perché è appena passata la notte.
Taccio,
nell’attesa degli eventi.
Ogni intuizione
È presa nella mano,
è retina e farfalla.
Ma nella mano è sabbia
E non si impugna.
Guardo una rosa ancora
E l’attraverso,con la brama
Incerta del voler ripetere
Tutti i quesiti che mi presenta il mondo