Maledizione a me
E a quanto sia distratto.
Ho scritto cancellato e salvato tre volte
La stessa poesia.
E mi veniva sempre diversa.
Toglievo parole, frasi, tutte le volte che la riscrivevo.
Forse.
Sino all’ultimo.
Voleva diventare
Qualcosa d’importante.
Come la macchina fuori che
Incurante della pioggia
Sfreccia a mezzanotte
Su una strada deserta
A 200 all’ora.
27 gennaio 2006
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Siamo come statue di porcellana, possiamo romperci in mille pezzi; stiamo attenti a non cadere mai.