Poesie
Specchi
Vagando nel mio labirinto di specchi
a un tratto non vidi più riflessa la mia
immagine e l'Angoscia m'avvolse
nelle sue possenti Braccia.
Ma non di specchio si trattava
ma di una finestra che mi
mostrava il Cielo.
E poi finalmente il mare
Mi sento un fiume, nato nella roccia.
Ah povero debole ruscello che mi
facevo forza tra le montagne.
Quale percorso impervio ho
dovuto intraprendere.
E poi quando venne la stagione secca
lasciar che l'arida terra
implorasse le mie ultime gocce.
Mi sento un fiume che si sta
facendo strada.
Ah folli e tempestosi acqazzoni,
agognati temporali estivi!
Quanta forza che ho tratto in
voi per correre impetuoso
verso le vallate dell'Esistenza.
E poi gl' improvvisi salti nel vuoto,
senza nessun preavviso
la mia strada che improvvisamente
si interrompeva,
io che mi tuffavo nell'Abisso
avendo solo pochi eterni istanti
per assaporare l'Arcobaleno.
Io grande Fiume che sfido la Paura,
ancora pochi attimi
e poi finalmente
il Mare.