Portami le rose
Portami le rose
quando l'acero sarà clessidra
e ogni foglia un bagliore
come risacca di neve
in un candore di circostanza
o semplice goccia che lacrima.
Non sopporto le scarpe a punta
i maglioni a collo alto
le camicie alla coreana
le ciabatte coi calzini
l'irreprensibile desiderio di parlare
anche quando manca l'aria
il profumo smodato e nauseante
che rende le principesse puttane.
Portami le rose
quando l'alba diventa notte
e ogni petalo muore
come olio su tela
in scarabocchi di circostanza
o una semplice ninfea.
Non sopporto gli amplessi bucati
le parole buttate a caso
i baci sospesi
gli abbracci soppressi
l'odore stantio della paura
che ristagna il coraggio
come muffa scortese
in paranomasia d'intenti.
Portami almeno l'acqua
ch'io possa annaffiare le rose.