Porte d'autunno
Parti di me che si sgretolano come foglie d’autunno
macerate dalle piogge e ingiallite dal gelo
spazio termico senza protezioni
senza veli
senza impianti di contenimento
strutture e condotte
alveo di un fiume mai dragato
mai incanalato
sovraccarico di detriti
intasato di grida… assordanti… silenziose…
Primavera, primavere…
infinito, infinite…
infinite primavere
ciclo stagionale cadenzato dal tempo
dagli anelli concatenati che si uniscono uno ad uno per formare una struttura di riferimento e di controllo
mentre le ali del gabbiano si dischiudono verso un sole lontano
molto lontano
pallido, forse irraggiungibile…
Chi devo chiamare, cercare, invocare… ?
Come posso smarrirmi in questa nicchia di cielo saturo di lacrime
non so volare
non so scendere né salire
posso solo inoltrarmi nell’orizzonte camminando verso segnali di speranza
fessure, spiragli di luce…
colori decolorati, toni desaturati, tinte grigie, autunni senza uscita
alle soglie di un inverno glaciale che porterà colonne di iceberg nel mio cuore…