povere e fragili parole
è già mattino là fuori
poggio un piede a terra
cercando un po' di calore
cammino nel buio
cerco di non fare rumore
apro la porta
e comincio a viaggiare
lontano
lontano verso non so dove
il sole è ancora basso sulla linea dell'orizzonte,
e non vuole uscire
sento sulle mie spalle cadere un peso enorme
sono i mille incroci del possibile che mi lacerano il cuore
e che scorrono in corpo come sangue nelle vene
camminerò questo nuovo giorno
come un solitario cane randagio nelle periferie
e mille volte inciamperò
cercando un tratto di strada senza buche e senza interruzioni
ma non è dato ai vagabondi come noi presso queste scoscese vie
di camminare in tranquillità e pace e così sia
no,
qui si procede a vista e si spera nel sole
che illumini questi versi, questi canti di dolore
perchè a volte il poco che resta è solo questo
eppure
la fede è grande, la speranza, ultima a vivere ed a morire, ci sostiene ancora e nonostante tutto
e queste povere e fragili parole
a volte sembra che abbiamo il potere di curare
di curare
e così si fa sera ancora
ed io torno a casa da te
poggio un piede a terra
cercando un po' di calore
cammino nel buio
cerco di non fare rumore
chiudo la porta
e comincio ancora viaggiare
lontano
lontano nel tuo cuore
Marco Bo
http://cantidallaperiferiadelmondo.blogspot.it/2015/02/povere‐e‐fragili‐parole.html