Pressappoco una fuga
Erano carte e inchiostri
mesi strappati al calendario
quei messaggi in serie
‐cosa farai di me
del mio covo di nervi
delirio inappagabile
‐Strega perenne
preparami altre pozioni
di mandragora
che la vista raddoppi
quando passi tu
perfino il tuo nome
tanto piccolo
diventi un suono da salire;
la tromba delle scale
fino al terrazzo dei fiori inebrianti
Lì sparisce il mondo
gelosamente mi ripari
stringendomi la vita
in un seme letargico
tutto un inverno,
tutto può cambiare
Dal tuo respiro nasco
mattino di un convolvolo