Prima del temporale
Nella radura, cori di grilli cantano il giorno che si spegne. Fringuelli, cince, rampichini, intrecciano garruli arpeggi in melodici suoni. Solitaria, un’aquila reale sibila a tratti, discosta, inseguendo, alta, vertiginose cime. Rannuvola. Nubi a frotte, repentine e inattese. Lo scampanìo di mandrie lontane, scandisce lento il tramonto. La natura ora tace, pare protendersi in silente attesa. Il fischio acuto d’una marmotta, è solitaria sentinella in allarme. Nel sottobosco, i corti steli fremono e s’inarcano, vibrando scomposti. Dondolandosi, le chiome dei larici stormiscono, sbattono: fremono, grevi d’attesa. S’è fatto silente, il bosco: non s’ode più canto, soltanto il fischiare, remoto, del vento. Affretto il passo: in baita, ci attende un focolare caldo. Già s’insinua, ritmato e sonoro, il primo lento gocciare. Agosto 2003: settima classificata – IV edizione Premio La Montagna Valle Spluga.