Primavera di liberazione
Suono di campane a festa,
in quel 25 aprile, di primavera.
Libertà ritrovata, dal predominio nazista,
per chi aveva la fortuna d'essere ancor vivo.
Folle gremivano le piazze, sorrisi agli alleati
ch'entrarono spavaldi,
dispensando sorrisi e cioccolato.
L'accoglienza fu trionfale e frenetica,
baci ai soldati e lanci di fiori.
Tra il pianto, gli abbracci e le grida,
commozione ed entusiasmo
affrancarono la vita di migliaia d'individui
dal barbaro oppressore.
Sofferenze, bombardamenti,
rastrellamenti, deportazioni,
onore ai martiri, che si contavano a milioni,
la libertà aveva pagato il suo alto prezzo
sacrificandoli sull'altare della pace.
Il tricolore svettava, ammantando città e paesi,
da qualche parte ancor si combatteva,
la scia di sangue, macchiante la terra,
non era ancor finita.
Incendi, rovine, funestavano la patria.
La storia girava un'altra pagina,
fatta di rinascita e di vita,
in quell'anno del '45.