Promesse della tempesta

Sia!
Bisogna, sì, che rifiuti la morte
che bruci le lacrime delle dolci canzoni
che sfrondi l’ulivo dei suoi rami secchi.
Se io canto la gioia
che sta dietro le palpebre
degli occhi spauriti
è perché la tempesta
e vino m’han promesso
ed arcobaleni.
È perché la tempesta
il canto ha spazzato via
degli uccelli oziosi e indifferenti
e ha smascherato nell’albero colmo di rigore
ogni infido ramo.

Sia!
Sarò fiero di te
ferita della città
dipinto in mille ombre
nelle nostre notti tristi.

Tu mi difendi dall’ombra
e dagli sguardi d’odio
quando la via mi si chiude.

Io degli occhi spauriti
sì, canterò la gioia
la tempesta che già si protende
sulla mia terra mi ha promesso vino
m’ha promesso arcobaleni.