Qualcosa che non so
... ed è ancora is....
Dove sono ora... dove dirigo i miei colori
che stuprano gli occhi e corrodono il cielo...
sulla bocca ho l'is imperfetto e mi domando
come mai non mi sazio di questa sera
che mi stringe attorno braccia di lenzuola setose
e dentro batte qualcosa che non so e non volevo,
ma esiste e mi possiede come l'odore della selva
intrisa di mandorle dolci e zucchero di cipria sulla bocca
che attende... attende...
E' una sensazione di respiro strano
che sa di miele e limone,
una combinazione che invita all'esistere
ancora e ancora
mentre il dito scorre sulla tela
gonfia di immagini remote
e appena scorse.
Tutto come in una metamorfosi oleosa,
lucida, bellissima...
quante e quante sirene sono stata per te, per noi...
il mio canto ti rabbrividiva la schiena
e dalla nuca in poi ero tutta io dentro la tua testa
tutta io... solo io... e inarcavi le ciglia spalancando naufragi
feroci e urlanti di passione
come le ciliegie d'inverno assaporate sulla punta
della lingua in fiamme come panna e cannella,
dolce/amarognolo affinchè nulla mancasse
alla scalata dell'indicibile....
nostro, nostro, nostro...!
Qualcosa che non so è come lago fermo e intoccabile
e mi resta addosso come legno bruciato dell'incenso d'opium.
Tutto nelle narici e nelle mani,
quai schiaffeggi d'ossute fragranze.
Mi rimani dentro
mi vivi dentro
is
tenero cultore
del mio io necessario.